Primo Ottobre 1926. Sull’edizione americana di Vogue, tra modelli dai colori sgargianti e ricami sontuosi, fa capolino per la prima volta un vestito semplice, di taglio diritto e nero. La Petite Robe Noire porta la firma di Coco Chanel. Per Vogue è il modello destinato a diventare una sorta di uniforme per le donne di tutto il mondo. A distanza di novant’anni le parole della rivista di moda risuonano come una profezia .
Il Tubino diviene in poco tempo la cifra di Chanel e un “must” del guardaroba femminile. Il Tubino. Un modello privo di forme particolari e un colore che insieme nega e comprende tutti i colori. Questo pezzo di stoffa nera è come una lavagna sulla quale scrivere tutti i segni dell’Universo della Moda. Nessun altro capo del guardaroba femminile ha avuto tante diverse declinazioni. Dal 1926 il Tubino continua instancabilmente a ridare al corpo femminile un’interpretazione sempre nuova del suo essere e del suo significare. Dopo Chanel è stato il cinema a fare del Tubino il costume più adatto per esprimere nuovi modelli di femminilità: Rita Hayworth, Lauren Bacall, Marilyn Monroe, Anita Ekberg. Se per Chanel il Tubino rappresentava l’Anti-moda e una donna emancipata che vuol competere con l’uomo, le attrici americane indossano un modello aderente e sexy che ne esalta l’erotismo e diventa sinonimo di seduzione. Nel 1961 Audrey Hepburn con Colazione da Tiffany consacra per sempre il Tubino come classico chic.
La rivolta giovanile degli anni Sessanta, le lotte per l’emancipazione della donna negli anni Settanta, la donna in carriera vestita dalla Moda Italiana… Come pochi altri simboli dell’immaginario collettivo il Tubino è sempre protagonista ( alle stelle o nella polvere ) dei grandi mutamenti storici culturali e politici del mondo al femminile.
Oggi la Petite Robe Noire è più che mai un punto di confronto cruciale tra diverse visioni dell’idea di Moda e di Donna ed è protagonista della moda del futuro. Nel 2013 la stella più promettente della nuova Moda, l’olandese Iris Van Herpen, porta in passerella il primo Tubino tutto realizzato con la stampante 3D. In equilibrio costante tra tradizione e avanguardia il Tubino non sente il peso dell’età anzi sembra indicarci con sicurezza la strada del futuro.
Regia: Adolfo Conti
Luogo: Londra, Milano, Roma
Anno: 2016
Durata: 52′
INFO
Distribuzione internazionale: GA&A Italia
Crediti
Una produzione: Doc Art
In coproduzione con: Molly Aida film
In collaborazione con: NDR ARTE SKY ARTE HD
In associazione con: ERT Televisione greca RSI Televisione della Svizzera italiana
Cofinanziata dall’Unione Europea – Europa Creativa – MEDIA
Intervistati: David Downton, Giusi Ferrè, Sofia Gnoli, Suzy Menkes, Ferdinando Scianna, Barbara Vinken
Scritto e diretto da: Adolfo Conti
Prodotto da: Amalia Carandini e Adolfo Conti
Produttrice esecutiva: Ilaria Sbarigia
Fotografia, grafica e montaggio: Eugenio Persico
Musica: Pasquale Catalano
Seconda camera e suono: Tony Costagliola di Fiore
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