Nascita e scandalo di un film leggendario

Tutti conoscono l’immagine di Charlotte Rampling a seno nudo, con bretelle, cappello e pantaloni militari: è una delle più famose icone pop della libertà sessuale, al di là dei limiti di genere. Ma pochi ne conoscono l’origine. Nasce da un film che cinquant’anni fa fece scandalo, dividendo l’opinione pubblica e segnando la storia della cultura e del costume. Un film che osò ambientare una storia di passione e morte all’interno della tragedia dell’Olocausto. Inoltre, l’audace regista di un film così controverso era una donna, una delle poche registe donne attive nel mondo allora (e ancora oggi!)

Stiamo parlando di Il portiere di notte di Liliana Cavani.

1957, Vienna. Max Aldorfer lavora come portiere di notte in un antico hotel del centro. Un giorno arrivano nuovi ospiti: Anthony Atherton, direttore d’orchestra, e Lucia, la sua giovane e bella moglie. Max e Lucia si riconoscono immediatamente. In una sovrapposizione sempre più drammatica di passato e presente, Max e Lucia non possono fare a meno di rivivere la storia folle e appassionata che li aveva uniti quando Max era un ufficiale delle SS in un campo di concentramento dove Lucia quindicenne era stata deportata.

Ma l’hotel di Vienna è anche un punto di incontro di reduci nazisti che cercano sistematicamente di eliminare le prove e i testimoni del loro passato. Max si rende subito conto che Lucia è in pericolo, lascia il lavoro e si rinchiude in casa con lei. Mentre la loro relazione rinasce in un turbine di emozioni contrastanti e intense ( passione, odio, vendetta e, soprattutto, violenza disperata ), gli ex-nazisti assediano la casa di Max che sceglie di soffrire la fame piuttosto che consegnare la donna. Alla fine, completamente esausti, Max e Lucia escono all’alba e affrontano la morte.

Il 4 aprile 1974 Il portiere di notte debutta in prima mondiale a Parigi. Il mondo intellettuale e il pubblico restano sconcertati: è lecito raccontare una storia di passione e violenza tra vittima e carnefice, ambientata nel peggior incubo del XX secolo? Si scatena un dibattito politico e culturale che coinvolge personalità del rango del filosofo Michel Foucault. In Italia, il film viene bloccato dalla censura e poi sequestrato per oltraggio al pudore. Il mondo della cultura e del cinema reagisce con forza. I grandi del cinema, da Fellini a Visconti, si schierano al fianco della Cavani. Le troupe cinematografiche scioperano per protesta bloccando i set cinematografici. Negli Stati Uniti, Il portiere di notte  scatena polemiche a non finire. Il film viene duramente criticato ed etichettato come “nazi-chic”. Anche l’accoglienza in Austria e Germania è negativa e condizionata dai fantasmi del passato. Ma il film riscuote ovunque un grande successo di pubblico.

A distanza di cinquant’anni  Il portiere di notte continua a suscitare reazioni forti e contrastanti. Per scoprire le ragioni profonde che hanno spinto Liliana Cavani ad affrontare un tema così controverso e straziante, la storia della creazione del film e il suo destino si intrecceranno con i momenti più importanti della vita personale e artistica della regista. Sarà Liliana Cavani  stessa a guidare la narrazione. Accanto a lei, Charlotte Rampling ricorderà la sua esperienza come attrice protagonista. Le storiche di cinema Gaetana Marrone ( università di Princeton ) e Anne-Violaine Houcke ( università di Parigi-Nanterre )  ricostruiranno la battaglia intellettuale e civile scoppiata all’uscita del film.

https://www.facebook.com/profile.php?id=61569666410484

Credits

Durata: 52.40

una produzione DOC ART  ( Italia ) in co-produzione con GOYAVES  ( Francia )ARTE G.E.I.E. ( Francia ) LUCE CINECITTA’ ( Italia ) in collaborazione con Rai Documentari ( Italia ) con il sostegno della Regione Emilia-Romagna Emilia-Romagna Film Commission con il patrocinio del comune di Carpi scritto e diretto da Adolfo Conti prodotto da  Amalia Carandini co-prodotto da Frederic Malegue

con Liliana Cavani  Charlotte Rampling e con Anne-Violaine Houcke   Gaetana Marrone

direttore della fotografia Gabriele Alessandrini musiche originali Christine Lidon montaggio Corrado Iuvara (A.M.C.) producer Ilaria Sbarigia operatori di ripresa Yann De Sousa  Roberto Gozzi Angelo Marotta Alessandro Vezzani

per  Goyaves responsabili di produzione Clara Bélicha Sarah Zammouri location manager Paola Coulondre Traduttore Alexandre Barcelona

Green manager Elisa Trento

Comments are closed